BADIA DELLE SANTE FLORA E LUCILLA
La Badia delle Sante Flora e Lucilla, situata nell’omonima piazza (precedentemente nominata Piazza della Posta), venne edificata nel 1278 in stile gotico, ristrutturando una precedente chiesa di scarso valore. Successivamente, nel 1315, fu realizzato anche il monastero adiacente. La chiesa inizialmente era ad una sola navata molto alta con una dimensione in pianta all’incirca 4 metri più corta dell’attuale e con tre cappelle absidali a pianta rettangolare. La porzione di muro superstite della facciata sud con i suoi due finestroni e il rivestimento di pietre accuratamente squadrate sono elementi sufficienti a far capire l’accuratezza del lavoro eseguito.
Probabilmente intorno al 1565 Vasari si occupò della ristrutturazione dell’edificio che assunse quindi un aspetto rinascimentale. I lavori si protrassero fino ai primi del Seicento e non è improbabile che nel corso di essi sia stata apportata qualche modifica al progetto vasariano.
Alla metà del Settecento venne realizzato il campanile a pianta ottagonale assai caratteristico che costituisce un bell’esempio di architettura barocca.
Facciata
Della facciata vasariana è rimasto solamente un ricordo fotografico che permette di ricostruirne i lineamenti: su di un vasto fronte intonacato spiccavano l’ampio occhio rotondo e il portale in pietra, già di gusto barocco sormontato da una trabeazione ricca di cornici e da un timpano a sesto ribassato modanato a fasce che accoglie uno stemma lapideo con i simboli delle due sante a cui l’edificio è dedicato. Il portone ligneo è scandito a formelle rettangolari. Completa l’ingresso una bizzarra scalinata di forma mistilinea di gusto barocco. Dell’occhio al centro della facciata sul quale era montata una vetrata policroma resta in facciata solo la traccia segnata dalla diversità delle pietre di tamponamento.
Il restauro del 1908
Nel 1908 si rese necessario procedere al restauro della facciata a seguito di un accidentale crollo di intonaco che mise in luce i resti della chiesa gotica. Si proposero tre soluzioni di restauro:
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Conservare gli elementi della facciata del XVII sec. sovrapposti alle tracce di quella gotica
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Eliminare la finestra circolare per scoprire la bifora gotica e modificare il coronamento della facciata per rendere visibile l’innesto dell’ampliamento vasariano sulla chiesa pre-esistente
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Ripristinare l’antica facciata gotica.
Nella realizzazione del restauro si riscontrano le caratteristiche della seconda proposta che mescola l’architettura rinascimentale a quella gotica. L’intervento assurdo e metodologicamente errato, non trova nemmeno giustificazione nell’interno rinascimentale della chiesa.
Lato sud
Del lato sud, rimasto quello duecentesco con due bifore simili a quella di facciata ma ormai murate, si possono osservare solo porzioni in alcuni ambienti dell’adiacente monastero.
Lato nord
Il lato Nord si estende lungo Via Cavour con un volto anonimo di andamento decisamente movimentato e caratterizzato da lunettoni che illuminano la chiesa: due in alto grandi e tre piccoli che illuminano le cappelle laterali. Il movimento è però ottenuto con un’inconcludente e disarticolata composizione di volumi e con le coperture che, sfalsate, riflettono soluzioni di incompletezza.
Facciata tergale
La facciata tergale della chiesa è accessibile solamente attraverso un giardinetto privato e comprende la parte absidale e le sacrestie. La facciata, di scarsa importanza architettonica, è molto trascurata.
Il campanile
Il campanile realizzato a pianta ottagonale su progetto di Gregorio Ricciardetti, fu elevato sino al secondo piano tra il 1649-50. Nel 1711 fu ultimato con la tiara terminale dal fiorentino Ferdinando Ruggeri. È formato da quattro piani con aperture di diversa forma e dimensione; dal basso si individua una sorta di balaustra con colonnette interne, successivamente sono dei finestroni ciechi con arco a tutto sesto, è poi la volta di aperture rotondeggianti poco decorate e per finire di aperture ottagonali senza ornamento.
Il monastero benedettino delle SS. Flora e Lucilla
Del monastero rinascimentale annesso alla chiesa, dopo le distruzioni causate dall’ultimo conflitto mondiale, rimangono visibili solo il piccolo chiostro e quello grande di cui dette il disegno Giuliano da Maiano nel 1470 e che si cominciò a costruire nel 1489.
Interno
La struttura interna della chiesa, dovuta al progetto di Giorgio Vasari, è a tre navate con volte a botte; si aggiungono tre pilastri e quattro campate rettangolari distribuite su due lati. Nella navata centrale alle quattro campate quadrate si aggiunge un quinto identico quadrato, quello del coro. Questo tipo di pianta ricorda molto altri progetti del Vasari come quello del S. Salvatore a Venezia e della S. Giustina a Padova; tuttavia il progetto vasariano non venne completamente rispettato probabilmente per motivi di risparmio cosicché ne risultarono volte basse e poco slanciate, la cupola principale mai realizzata e sostituita da una tela prospettica, forse l’abside quadrata e non semicircolare, le sette cappelle delle navate laterali tutte diverse.
Due sono le cupole principali; la prima semplice ed emisferica; la seconda invece, posta sulla quarta campata, è dipinta su tela con un suggestivo effetto illusionistico di prospettiva e profondità. Sono presenti altre cupolette sovrastanti le cappelle minori poste lungo le pareti laterali.
Il passaggio tra le navate laterali e quella centrale è caratterizzato da un elegante motivo a serliana che si ripete quattro volte nella chiesa, inarcata al centro e architravata ai lati. L’intera struttura, realizzata rispettando fedelmente il progetto vasariano, risulta inscrivibile in un quadrato di lato 14 braccia (8 metri) con rapporto 1:1 .
Si noti anche il dicromismo del grigio delle colonne e delle fasce decorative sulle pareti bianche di calce; la sobria decorazione che enfatizza la struttura fu forse suggerita al Vasari dalle fiorentine Cappelle Medicee.